Castello Sforzini di Castellar Ponzano: carta del matematico Silvio Bonemano (Archivio di Stato di Genova)

Antica rappresentazione del Castello di Castellar Ponzano DETTAGLIO

Un’eccezionale rappresentazione iconografica del Castello Sforzini di Castellar Ponzano: nella carta prodotta dal matematico Silvio Bonemano, del 1594, era raffigurato il CASTELLO visto dal lato ovest (La carta si trovava nell’Archivio di Stato di Genova)
“Nel corso del ‘500 il CASTELLO vide un sostanziale rinnovamento, con ristrutturazioni ed ingrandimenti, ad opera del nuovo proprietario Galeazzo Balbi: sul lato nord venne costruito un nuovo corpo di fabbrica sfruttando il muro perimetrale, che ai piani terra e prima venne adibita a residenza nobile (al piano terra sono ancora visibili gli affreschi con lo stemma dei signori Balbi), mentre al piano seminterrato una struttura precedente, probabilmente un portico con tetto in legno adibito a riparo per i pellegrini ad opera dei cavalieri TEMPLARI o di San Giovanni, venne trasformata in grande cantina voltata. Infine, sul lato sud fu costruito un loggiato con archi a tutto sesto e copertura a volte a crociera, di cui restano evidenti tracce sul muro rimasto. All’esterno, sul lato est al di sopra dell’antico ingresso, un’epigrafe con lo stemma di Galeazzo Balbi venne inserito per marcare il nuovo possesso del CASTELLO.
Di quest’epoca era possibile vedere anche un’eccezionale rappresentazione iconografica: nella carta prodotta dal matematico Silvio Bonemano, del 1594, era raffigurato il CASTELLO visto dal lato ovest (La carta si trovava nell’Archivio di Stato di Genova)”

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Studiolo di Galeazzo Balbi, angolo Nord-Est: affreschi cinquecenteschi con Stemmi della famiglia Balbi

CASTELLAR PONZANO, maggio 2022 –

Studiolo di Galeazzo Balbi, angolo Nord-Est: affreschi cinquecenteschi con Stemmi della famiglia Balbi

“La prima presenza patrimoniale di un Balbi nella zona a sud di Tortona è attestata dalle fonti nel 1496: in quell’anno Giovanni Giacomo Balbi, condottiero fedele agli Sforza, ottiene i terreni dell’abbazia di Rivalta Scrivia in locazione per nove anni “con l’obbligo di provvedere al restauro del monastero (chiostro e dormitorio)”

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