Desideriamo ringraziare pubblicamente Giuseppe Decarlini Pino Decarlini per l’interessantissimo articolo riguardante il nostro Castello pubblicato su “Settegiorni Tortona” venerdì 3 febbraio. Ne emerge come – dal censimento del 1541- risultino residenti al Castello ben VENTICINQUE FAMIGLIE (tra cui il “Magnifico Messer Galiaz Balbo cittadino de Milano” – e Commissario di Tortona, servitori, cuochi, stallieri e un “Prete milanese cappellano” con funzioni verosimilmente anche di istitutore “educatore dei figli” (come efficacemente nota Decarlini: “il classico quadro di una famiglia nobiliare”).
Vi sono nel testo, a nostro giudizio, due inesattezze – in nulla imputabili a Decarlini: semplici errori che si trascinano nei decenni da fonti imprecise o malinterpretate. Il primo, più banale: il Castello Sforzini/Balbi/Ponzano è senz’altro a sud-est rispetto al (fu) Castello Isimbardi (non ad occidente). Il secondo, più sostanziale: il Castello Sforzini/Balbi/Ponzano non è affatto più “recente (sec.XV)” rispetto al (fu) Castello Isimbardi: è coevo se non più antico. Attorno al ‘400 il nostro Castello è stato restaurato ed ingrandito (non certo costruito), come facilmente deducibile dalla “lettura” dei laterizi e delle diverse fasi costruttive del maniero, facilmente rilevabili in loco. Il nucleo più antico del Castello risale con evidenza ad una fase costruttiva compresa approssimativamente tra l’anno Mille/1.100 ed il 1.300. Grande merito va a Decarlini per aver alimentato la riflessione, che ci auguriamo si arricchisca sempre di nuovi spunti e ricerche. Le porte del Castello sono spalancate per rilievi, analisi ed approfondimenti in loco: per Decarlini, per la Pro Iulia Dertona, per storici ed appassionati, per le Università del territorio. Per chiunque abbia a cuore la nostra Storia, la Bellezza, il nostro patrimonio culturale. Ancora grazie, Tortona.
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